Settembre 30, 2022

PNRR Missione 6, facciamo il punto ! (Sept ‘22)

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Nel contesto della Missione Sanità (M6) il 14 settembre ha rappresentato una scadenza importante. Era infatti questa la data ultima, sul fronte della riorganizzazione territoriale per presentare 1189 progetti di case di comunità, ospedali di comunità, centrali operative territoriali (COT) e sul fronte ospedaliero per i progetti di messa in sicurezza delle strutture dal punto di vista sismico (gara Invitalia delle scorso luglio).

Si tratta pertanto di una buona occasione per capire a che punto siamo nella realizzazione dei progetti della componente “territoriale” C1 (reti prossimità, strutture intermedie e telemedicina – valore 7 mld) e della componente “ospedaliera” C2 (innovazione, ricerca e digitalizzazione del SSN – valore 8,6 mld)

Per quanto riguarda la prima, a giugno è stato varato il decreto n. 77 che indica le specifiche delle strutture di sanità territoriale (ne abbiamo parlato qui quando ancora il decreto era in fase di bozza con il nome ufficioso di DM71). Lo stesso decreto ha posto le basi per la nuova assistenza domiciliare che dovrà prendere in carico, entro la metà del 2026, almeno il 10% degli ultrasessantacinquenni (oggi siamo attorno ad una media del 2,7% su scala nazionale). Il 24 maggio scorso un ulteriore decreto aveva dettato le regole per l’inserimento della telemedicina nei percorsi di assistenza di prossimità. Per gli ospedali si attende ora la revisione del decreto ministeriale 70 del 2015, per il quale si stanno ora raccogliendo i pareri delle società scientifiche.

Tutti insieme questi passaggi “normativi” pongono le basi per la messa a terra dei relativi progetti realizzativi finanziati con somme da erogare in contemporanea. Una bella sfida, vista la quasi contemporaneità esecutiva cui si aggiunge l’implementazione del nuovo Fascicoli Sanitario Elettronico e la realizzazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina. Non sarà da trascurare affinché tutto questo avvenga, la formazione dei professionisti sanitari inteso come processo continuo e costante visto il livello di digitalizzazione da cui partiamo (è proprio di questi giorni la pubblicazione dell’indice DESI 2022 che mostra per l’Italia un miglioramento per quanto riguarda la connettività, ma ancora un notevole ritardo rispetto alla media europea per le competenze digitali).

Resta poi un importante capitolo ancora da scrivere: il rinnovo a livello nazionale delle convenzioni dei MMG e PLS il quale darà il via al loro ingresso nella Case di Comunità. Ogni regione dovrà poi presentare un progetto di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) di cui faranno parte le visite ed i servizi da remoto abilitati dalla Piattaforma Nazionale di Telemedicina all’interno della quale, il tele monitoraggio, ancora deve essere regolamentato a livello istituzionale e scientifico.

Data l’esperienza ormai ventennale nella Cartella Clinica Elettronica Integrata e nello sviluppo di servizi innovativi di sanità digitale, in Connect Informatics pensiamo che, affinché tutto questo si realizzi, sarà necessario coagulare le migliori competenze del paese coinvolgendo tutti i portatori di interesse. Lato prodotto, riteniamo poi che la cartella clinica elettronica, sia candidata ad evolvere per integrare parte dei nuovi servizi territoriali, pensiamo ad esempio al telemonitoraggio oppure alla televisita specialistica, laddove altrimenti si genererebbe un’inefficace frammentazione che separa la pratica in presenza da quella in remoto.  

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