Appeso alla parete della cucina, il calendario a “strappo” ha ancora il suo fascino ed in questi giorni ricorda come l’anno stia volgendo al termine. Appare pertanto naturale provare a tracciare un bilancio dell’anno trascorso e, per quanto non certamente privo di difficoltà e rischi, immaginare una sorta di linea tendenziale per il 2023.
Lo facciamo ovviamente dal punto di vista del mercato della sanità digitale che ci vede coinvolti da molti anni e che, mai come ora, sta sperimentando spinte trasformatrici di segno diverso.
Al di là del fattore PNRR che costituisce un indubbio abilitatore esterno, c’è anche un elemento ormai acquisito che potremmo definire “endogeno”. Ovvero la maturata coscienza di cittadini e operatori del settore che, dopo anni di convulsa trasformazione digitale (ci ricordiamo di come si lavorava a fine anni ’90?) complice anche la spinta pandemica, hanno ora la chiara percezione di una sanità che altro non può essere se non “digitale”.
Come e dove si incontrano pertanto PNRR Missione Salute (M6) da una parte ed esigenze di ciascuno dall’altra quando vestiamo i panni di “paziente” ?
Il 2022 ha visto concretizzarsi un approccio che, oltre ad essere top-down com’era ovvio che fosse, si sviluppa su commesse di sanità digitale organizzate su vasta scala geografica, pensiamo alle gare Consip di Sanità Digitale, fino ad arrivare a livello nazionale (PPP Telemedicina piuttosto che piattaforma di AI per la Sanità ad esempio).
Questa logica che programma strumenti e servizi di sanità digitale a livello nazionale è di fatto fattore di novità assoluta in Italia. In attesa di valutarne i risultati, possiamo già rilevare rapidi cambiamenti a livello di mercato del SSN: spinte di consolidamento verso grossi player, riduzione del numero complessivo dei fornitori che accedono formalmente alle gare, difficoltà degli stessi player nel rispondere a commesse enormi che si concentrano in funzione della programmazione PNRR ma non tengono conto delle reali capacità di mercato, investimenti a capitale misto pubblico e privato più che in passato.
In tutto questo la domanda di servizi sanitari digitali che viene dal basso non si arresta certamente, anzi inevitabilmente esige soluzioni immediate, che trovano spesso nel privato soluzioni adeguate benché “out of pocket”, vale a dire oltre il perimetro del SSN.
La domanda che è lecito porsi è se un approccio alla realizzazione del PNRR più scalabile cioè partendo dal basso, ovviamente con regole e macro servizi gestiti dall’alto, non avrebbe forse meglio intercettato le esigenze del paziente e consentito al SSN di evolvere secondo un modello digitale al passo coi tempi.
La domanda è aperta, certamente non ci sono risposte semplici e ancor meno semplicistiche. Sappiamo però che la nostra esperienza, come quella di molti altri player di mercato medio/piccoli può trovare quello spazio che merita ! E questo è il nostro auspicio per il 2023 !
Nel frattempo buon Natale e buon anno a tutti